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al testo di Lorena Turri
La cocciuta coccinella
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Elegante e strampalata tra le piante rintanata, sette punti le fan bella la scarlatta sua mantella. Coglier vuole sul misfatto il pidocchio un po’ distratto dalla foga di succhiare quante foglie può trovare. La formica disperata dice “No! ti sarò grata se mangiarlo non vorrai, dolce miele, tu lo sai, per piacer del mio palato lui produce qui nel prato”. “Mi dispiace, amica mia, io non posso andare via; svolgo un compito preciso che mi piace, per inciso: sgominar lo sfruttatore per salvar l’agricoltore. Tutti sanno che son una portatrice di fortuna a chi vuol lasciarmi fare ed in pace lavorare. Se il raccolto sarà buono poi ne sentiranno il suono del denaro tintinnante d’oro, lucido e contante!"
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